UguaglianzaTributo a William Bouguereau. Rivisitazione dell’opera “Uguaglianza di fronte alla morte”.
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Anno 2012
Anno 2012
Siamo tutti protési verso l’istante ultimo della nostra vita. Osserviamo costantemente quel telo bianco che fluttua sui nostri corpi e impercettibilmente si avvicina. E’ nell’ultimo istante delle nostre vite che tutti noi, indiscriminatamente, conosceremo la verità e saremo messi di fronte a noi stessi.
Colui che è stato definito come l’Angelo della morte avrà le nostre sembianze.
Narciso vede se stesso riflesso nelle acque prima di morire. Le acque…
Le acque del lago Alcionio, immobili e specchianti, in cui Dioniso si immerge per raggiungere l’Ade.
Le acque dello Stige, in cui già tutti noi stiamo nuotando.
L’acqua, nella mitologia, è sempre legata alla morte.
Le acque del lago Alcionio, immobili e specchianti, in cui Dioniso si immerge per raggiungere l’Ade.
Le acque dello Stige, in cui già tutti noi stiamo nuotando.
L’acqua, nella mitologia, è sempre legata alla morte.
Eppure la morte non la toccheremo mai. L’ultimo istante della nostra vita si trasforma, si dilata, diventa eterno.
Quel telo bianco non lo sentiremo mai aderire del tutto ai nostri corpi.
Da qui l’immortalità. I sensi si fondono, gli elementi si invertono. L’acqua diventa aria.
Quel telo bianco non lo sentiremo mai aderire del tutto ai nostri corpi.
Da qui l’immortalità. I sensi si fondono, gli elementi si invertono. L’acqua diventa aria.
Staremo in quel tanto atteso limite in cui si è ancora quel che non sarà più.
Tutti vivremo, o moriremo, nell’eternità di quell’attimo.